domenica 22 novembre 2009

per R

http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Vasari
non ha titolo questo post. non c'e più nulla da titolare. il romanzo sta finendo. i personaggi sono schierati, identificati, di loro si sa tutto. pagine belle, pagine brutte, pagine sgrammaticate. pagine piene di speranza per un lieto fine inevitabile e pagine piene di rancore per tragedie annunciate. nessun colpo di scena. nessun deus che dalla sua macchinetta a pedali portasse una buona notizia. nessun mercurio alato ma solo zoppicante e ubriaco. e il ricordo. solo ricordo. solo memoria nessun futuro. troppe volte. troppe volte la speranza è stata riposta. non una volta non le è stata data una carta vincente. sarebbe bastato poco. niente. qualche parola qualche suono di parola. qualche idea di parola e il colore dell'inchiostro sarebbe cambiato e le figure sarebbero state a colori. carte di fiori, carte di picche. carte nere. carte scomode. carte che non ti fannno vincere. ma solo, solamente, inevitabilmente perdere mani che ti ostini a giocare. segnaposto di un gioco rotondo e infinitamente noioso e sempre uguale. non tiri i dadi. non ti muovi da solo ma ti strappano e ti sbattono una due cento mille volte. e ti incasellano e ti fanno pagare con soldi non tuoi. ti bloccano in prigioni senza pareti e poi ancora girare girare girare affinchè altri si arricchiscano. stupido gioco. segnaposto non altro. un ultimo tiro. dadi infami, questa volta tiro io. e baro. e il posto lo scelgo io. e non ci saranno rischi, non ci saranno possibilità. solo una nuova casella. dove nessuno si potrà fermare. dove nulla si potrà costruire. ultimo inchiostro. nemmeno il nero è cosi nero. ormai i colori non hanno piu senso. non ha logica un colore. se ormai sei cieco.