sabato 28 novembre 2009

sit com

...Se ti prendi un San Bernardo poi non ti devi lamentare se sbava... (dalla Vita Secondo Jim)

sit com mediocre che descrive la classica famiglia americana ante crisi. tutti belli, felici, che non si capisce che lavoro facciano visto che sono sempre a casa, che sono alle prese con problemi stupidi come se si trattasse della fine del mondo. (la partia di baseball, il barbeque, il nuovo vicino, i figli che imparano le parolacce e via discorrendo.) Coppie sempre innamorate e mai in crisi che però sembrano sempre sotto analisi.
E poi una cosa non capisco in tutte queste idiote sit com. Le porte di casa sono sempre aperte. Gente entra senza bussare. Aprono solo la porta ed entrano e la cosa è ritenuta normale.
Chiaro e' che poi lo stupratore di Boston ha fatto decine di vittime....

ciao

giovedì 26 novembre 2009

con rumore di tuono le tue lacrime e le tue risate
si sciolgono nei i tasti del tuo pianoforte.
e le stelle si fermano per ascoltare

mercoledì 25 novembre 2009

parole e voce (provvisorio)

ho voglia di urlare ma vengo ovattato da tubi e strumenti
che dilatano farinigi, recidono corde, bruciano di disinfettante palati innocenti

parole distillate, pure, serie, riconoscenti, amanti, decise, mansuete si fermano
e non si trasformano in voci squillanti, tonanti, flebili, dolci e di amante.

al mittente come cartoline indesiderate tornano alla mia mente furiose parole d'amore e di odio
mai nate, mai udite, come fischio di delfino pieno di sapienza ma con pubblico umano

mi si tolga l'ultimo respiro per dire con il mio suono quanto ti ho amato

martedì 24 novembre 2009

come un fruscio

torre di babele, alta fino a toccare il cielo
mattoni di carte che si toccano appena
nessuna colla, nessun mastice le unisce
ma solo reciproca fiducia e sfida

e il colpo mortale di vento arriva
prima una poi dieci poi cento carte
decidono di lasciarsi, e di lasciarsi andare
e mai più toccarsi.

e milioni di scintille di anime smarrite
crollando tramortite al suolo
emettono il loro ultimo suono

un fruscio delicato e secco
quasi a non voler disturbar nessuno
sono le ultime loro parole

lunedì 23 novembre 2009

pesce intelligente

come un pesce intelligente non più soddisfatto del mio finto oceano
non più incuriosito da galeoni di plastica, e conchiglie mai state vive,
ingnaro del cibo che viene dal cielo, non più stupito da colleghi rossi che mi volano attorno
guardo imbambolato la plastica iridescente che confina il mio universo.
e con miopia causata dalla mia aria guardo al di la
e vedo cose in movimento, fantasmi, e odo rumori che non capisco

studio, pesce intelligente, studio l'universo oltre il cubo definito da spigoli arrotondati che riflettono la mia immagine sempre quella.
vedo il mio futuro dall'interno della mia palla di vetro
studio e imparo e capisco gli dei che mi cibano

mi preparo per il nuovo mondo. mi preparo a confini inesistenti
cerco di capire i motivi della loro esistenza, li conosco ormai, li chiamo per nome
conosco le loro manie, le loro speranze, io pesce intelligente

sono imponenti, grandi e probabilmente invincibili loro, che nutrono il mio universo
loro che sostituiscono la mia aria e che amano far tuonare il mio cielo senza motivo.

sono pesce intelligente che amerà parlare con loro. e loro parleranno con me. e mi spiegheranno cose e io spiegherò cose.

spicco il salto senza ritorno. e ho trovato la morte.

domenica 22 novembre 2009

per R

http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Vasari
non ha titolo questo post. non c'e più nulla da titolare. il romanzo sta finendo. i personaggi sono schierati, identificati, di loro si sa tutto. pagine belle, pagine brutte, pagine sgrammaticate. pagine piene di speranza per un lieto fine inevitabile e pagine piene di rancore per tragedie annunciate. nessun colpo di scena. nessun deus che dalla sua macchinetta a pedali portasse una buona notizia. nessun mercurio alato ma solo zoppicante e ubriaco. e il ricordo. solo ricordo. solo memoria nessun futuro. troppe volte. troppe volte la speranza è stata riposta. non una volta non le è stata data una carta vincente. sarebbe bastato poco. niente. qualche parola qualche suono di parola. qualche idea di parola e il colore dell'inchiostro sarebbe cambiato e le figure sarebbero state a colori. carte di fiori, carte di picche. carte nere. carte scomode. carte che non ti fannno vincere. ma solo, solamente, inevitabilmente perdere mani che ti ostini a giocare. segnaposto di un gioco rotondo e infinitamente noioso e sempre uguale. non tiri i dadi. non ti muovi da solo ma ti strappano e ti sbattono una due cento mille volte. e ti incasellano e ti fanno pagare con soldi non tuoi. ti bloccano in prigioni senza pareti e poi ancora girare girare girare affinchè altri si arricchiscano. stupido gioco. segnaposto non altro. un ultimo tiro. dadi infami, questa volta tiro io. e baro. e il posto lo scelgo io. e non ci saranno rischi, non ci saranno possibilità. solo una nuova casella. dove nessuno si potrà fermare. dove nulla si potrà costruire. ultimo inchiostro. nemmeno il nero è cosi nero. ormai i colori non hanno piu senso. non ha logica un colore. se ormai sei cieco.

mercoledì 18 novembre 2009

icone

icone di carta protette di vetro
grana fine, grana grossa, colorate slavate, vecchi momenti dimenticati
sorridenti al vuoto che vi permea
sordi sordi alle implorazioni di chi non vi ha seguito
dal vostro mondo incantato, bloccato in momenti di gioia, perchè non deridete chi non vi conosce?
perchè avede deciso di fermare in cristalli di zucchero una gioia che non proverete mai piu'?
perchè imponete il vostro futuro presente nel mio presente mai passato?
icone di carta che non brucerà mai
icone di carta che non avvolgono più nulla

Universi paralleli

Scienziati famosi e inarrivabili ai più, teorizzano l'esistenza di universi paralleli dove infiniti noi stessi vivono le nostre vite differentemente per via di scelte diverse. Ecco che in un altro universo non siamo sposati, o siamo ricchissimi o poverissimi o sanissimi o malatissimi o tutte le cose mixate in infinite possibilità. Se poi i nostri universi si intersecano con gli universi degli altri, le combinazioni possibili sarebbereo veramente infinite.
Mi sorgono due domande: la prima è perchè? la seconda: chi e come ha deciso l'assegnazione ad un universo piuttosto che un altro e chi sono gli altri infiniti me stesso?
bah. anche il tempo da dedicare a queste domande potrebbe diventare infinito come gli universi che le riguardano.

martedì 10 novembre 2009

Nel mio batiscafo buio, freddo, silenziosamente sto scendendo.
L'acqua inchiostro avvolge mostri marini, insolite orribili bestie
e la fune che mi lega alla terra diventa un capello sempre più fino.

La luce non ha il coraggio di arrivare sin qua giù. Galeoni naufragati prima di me per battaglie perse o battaglie mai avvenute, vele come fantasmi congelati, polene tristi mi indicano la rotta da seguire.

Sempre più veloce, il filo si sta per rompere e allora sarà più veloce la mia barca a raggiungere il suo porto da dove non salperà mai più.
Barchetta di carta avvolta su se stessa come un cartoccio di castagne fredde e inutili.

Ma si. Basta, basta battaglie, basta progetti, basta rotte nuove, basta conquiste, basta studiare le stelle e i venti, se alla fine solo l'inferno è l'unico porto che reclama la tua chiglia incrostata di sogni morti.

Nessuno guarderà più le cicatrici nel tuo cuore capitan fallimento. Nessun nostromo ti sarà più amico, nessun mozzo ti servirà fedelmente, nessun armatore ti consegnerà con fiducia i suoi legni, e per fortuna nessuna sirena canterà più per te.

Un moccolo di candela senza luce e senza calore, una bottiglia di aceto, una pipa spenta, e vecchie mappe ingiallite di ricordi, e segni, e rotte mai seguite, saranno il mio infinito presente.

Una vedova, vestita di nero, invecchiata di sale marino e di lacrime mi aspetta ancora in un porto che una volta era luminoso di feste al ritorno dei marinai dalla pesca e oggi è cimitero di ricordi.

E anche lei un giorno, sarà sabbia di mare, e tutto allora sarà veramente finito.





sabato 7 novembre 2009

Come stai Giovanni?

..............hai presente un canotto mordicchiato da un dobberman? (e. jannacci)

a Bepi

Caro Bepi. Oggi ai tuoi funerali non c'ero. Ma non ho dimenticato la tua simpatia, la tua sagacia, la tua serenità nell'affrontare i problemi quotidiani della vita. Ricordo quando venivo a mangiare a casa tua, il posto che mi avevate assegnato era alla tua sinistra. E parlavamo, parlavamo, parlavamo. Sono sicuro che dove sei ora stai bene... Leggi adesso nella mia anima per favore...
Ciao Bepi

giovedì 5 novembre 2009

Per Paola.

.........quando tu chiederai i baci o un'altra vita agli uomini usurai, diglielo che tra noi non e' finita, che ti ho fregato tutto, che sei in lutto che sei roba mia............... (c.baglioni)

mercoledì 4 novembre 2009

per Antonio

Afgana che ha sfidato la legge e si e' tolto il burka per far vedere la sua sapienza

lunedì 2 novembre 2009

per Paola

che Dio ti regali una casa semplice, con una bella vista sul mare. E alla sera quando vedrai dalla tua stanza un tramonto, penserai a me. Che la tua casa sia fresca d'estate e calda d'inverno ma soprattutto, sia rifugio e fonte di serenità.

per L

Che Dio ti regali mille case, ed ogni casa abbia mille stanze, ed ogni stanza mille letti e in ogni letto mille sepenti, e che tu debba dormire in ognuno di quei letti per mille notti di mille ore

per Paola

Cara Paola
non c'e dubbio. tu eri l'altra parte della mia anima.
Solo tu così apparentemente fragile potevi sopportare e perchè no amare uno come me apparentemente forte.
Adesso o fra un pò o Dio sa quando le cose saranno irreversibili. ma non importa.
Ti chiedo perdono per aver buttato via la tua purezza in cambio di niente. perche' niente e' stato quello che ho barattato per te.
Non ho fatto i conti con i tuoi presupposti..... non piangere ma ridi..... ti sto prendendo in giro perche' avevi ragione tu...
ciao